NOTA: Il 16 e il 19 agosto, su Rai Radio Tre, sono andati in onda i nostri racconti. Per riascoltarli o scaricare i podcast si vada a questo post:
http://ruggerodaros.blogspot.it/2013/08/paola-e-ruggero-alla-radio.html
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Il nostro viaggio. La linea continua è il percorso fatto via terra.
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Da quando siamo partiti a quando siamo
tornati abbiamo speso 10.000 € a testa.
Esclusi i voli sono in media 23 € a
testa al giorno.
Chilometri percorsi in moto: 5.000, in
camper: 5.500, in autostop: 2.000, in nave: 4.000.
In totale, via terra e via mare:
55.000 km
Paesi visitati: 18
Voli aerei: 10 (di cui uno volutamente
perso)
Alberghi, camere o guesthouse
cambiati: 120
Notti in nave: 8, in treno: 15, in
bus: 24
Pacchi postali spediti a casa: 3
Post scritti sul blog: 280
Visite al nostro blog in un anno:
60.000
Problemi di salute Paola: infezione
cutanea in Indonesia
Problemi di salute Ruggero:
dissenteria in Birmania e rottura della retina in Indonesia
Soldi spesi per “riparare” la retina:
250 € (comprese 7 viste mediche di cui 2 a Gerusalemme, un’operazione laser, una
tomografia O.C.T. all’occhio, colliri vari, ecc.)
Soldi rimborsati dall’assicurazione: 0
(la rottura della retina è stata considerata una conseguenza di una patologia
preesistente, la miopia!)
Numero di volte in cui ci siamo
sentiti in pericolo: 0.
Numero di furti: 0 (sono spariti dallo
zaino un paio di sandali e delle maglie, forse dimenticati).
Guide: troppe (si veda le foto del post
precedente), ma necessarie. Alcune portate da casa e altre comprate per strada.
Molte volte abbiamo comprato i capitoli in pdf dal sito della Lonely Planet Italia per 3,9 € ciascuno
e poi letti sul kindle o sul computer, ma avere una guida cartacea è senza
dubbio più comodo.
Carte
di credito e denaro:
avevamo in totale due bancomat abilitati per il circuito internazionale Cirrus
e due carte di credito classiche, più una prepagata Poste Pay per i piccoli
acquisti in internet, come le guide pdf che abbiamo descritto precedentemente.
Le carte di credito classiche le abbiamo utilizzate solo per l’acquisto dei
voli online, mentre per il prelievo di denaro abbiamo sempre utilizzato il
bancomat che permette di prelevare fino ad un massimo di 250 € al giorno in
valuta locale, pagando una commissione alla nostra banca di soli 2,5 € a
prelievo. Gli unici stati in cui non è possibile prelevare sono: Iran,
Turkmenistan e Birmania. Abbiamo sempre tenuto 600$ e 400€ (in totale) nascosti
nella cintura dei pantaloni per le emergenze. I dollari sono accettati meglio
degli euro, ovunque.
In
viaggio è meglio computer, kindle, tablet o smartphone? Dipende chiaramente da quello che si
deve fare. Per scrivere lunghi testi, per salvare e immagazzinare tante foto e
video, ci vuole sicuramente un piccolo pc portatile da 10”, magari con una
batteria da 6 celle che dura fino ad 8 ore. Per scrivere e leggere durane i
lunghi trasferimenti in bus sarebbe più comodo un tablet. Per leggere l’ideale
è un kindle, ma serve solo a quello. Lo smartphone è da portare sicuramente: è
leggero e in caso di acquisto di una SIM locale con traffico internet si può
usare anche da hotspot o da ruter per potersi collegare con il portatile, per
fare questo basta abilitare la funzione Tethering su Android o una funzione
equivalente su IOS. Il wi-fi all’estero è molto diffuso.
ZAINI:
Due a testa: uno piccolo davanti da
3kg e uno dietro, più grande, da 11kg.
Peso totale alla partenza: 13 kg, al
ritorno 15 kg (a testa).
Sarebbe meglio avere una decina di kg
in totale, in modo da poter camminare anche per lunghe distanze con gli zaini
sulle spalle. Lo abbiamo fatto lo stesso, ma i 5 kg in più si sentono.
Cosa
abbiamo portato nello zaino:
computer da 10” (due, uno a testa), una macchina fotografica reflex e una
digitale con zoom 12x, un lettore Kindle, un lettore mp3, due telefoni
cellulari da usare con le SIM comprate sul posto, una bacinella gonfiabile per
il bucato, spago da cucina per stendere la biancheria in camera e relative
mollette, zanzariera (quasi mai usata), due paia di ciabatte per la doccia
(niente phon: pesa e non serve), un paio di sandali e un paio di scarpe da
ginnastica a testa, un paio di pantaloni leggeri corti e lunghi a testa, una
calzamaglia di pile da mettere sotto i pantaloni leggeri per affrontare il
freddo delle montagne; una maglia leggera e una più pesante di pile; due paia di
calzini, tre paia di mutande e tre magliette a testa. Ogni sera si gonfiava la
bacinella, si lavavano le magliette più altre cose e la mattina erano già
asciutte e pulite.
Inutile portarsi peso, si può comprare
qualsiasi cosa per strada: nello Yunnan abbiamo acquistato due giacche a vento
al costo di 5 euro ciascuna e in India dei pantaloni lunghi per 2 euro.
Niente sacco a pelo, troppo
ingombrante e scomodo. Abbiamo portato invece un lenzuolo leggero da usare sui
letti non proprio puliti e, nelle zone fredde, delle coperte in pile comprate
per strada. Come asciugamani avevamo quattro leggerissimi quadrati di cotone,
simili a quelli che usano le suore di Madre Teresa per l’abito, si asciugano
nel giro di poche ore.