[Indonesia] Da Kuta ci spostiamo a Ubud con un minibus che viene a
prenderci direttamente alla guest house. A Ubud, la capitale culturale
dell’isola, ci fanno scendere all’Ufficio Informazioni, nel centro della città.
Subito si avvicinano dei ragazzi che offrono stanze, ma è il sorriso di Pulu
che ci conquista e lo seguiamo alla Junnint Inn, una sistemazione per turisti a
gestione familiare, ricavata in una casa privata. Sulla soglia d’ingresso ci
sono offerte di fiori e nel giardino c’è una bella statua di Ganesh: il posto è
davvero carino. Paghiamo10 euro per una stanza con bagno e terrazza, dove ogni
mattina consumiamo l’ottima colazione fatta di frutta fresca e pancake alla
banana. Verso sera, nel giardino si alzano suoni di piccoli campanelli mentre
le donne depongono in ogni angolo le nuove offerte fatte di fiori e foglie. Un tenue
profumo d’incenso rende il momento davvero speciale.
Ubud sorge su una collina a 200 metri di altezza ed è
circondata dalla vegetazione tropicale da dove sono stati ricavati ampi spazi
per la coltivazione del riso. Facciamo una camminata di 10 km tra case che
sembrano templi, risaie e paesaggi rurali, mentre il giorno dopo Pulu ci
affitta la sua moto, in modo da poter visitare le zone intorno. Sembra che il
traffico qui sia più scorrevole rispetto a Kuta, ma non bisogna calare la
guardia, le insidie ci sono comunque. Abbiamo incontrato due ragazze tutte
bendate per essere cadute con la moto mentre cercavano di evitare lo scontro
frontale con una macchina che stava sorpassando in curva.
Dopo mezz’ora di guida ci fermiamo alle tombe dei re scolpite
nella roccia e seguiamo il corso del fiume Pakrisan, che si addentra in una
fitta vegetazione tropicale. Nel percorso, tra ponticelli sospesi, palme
imponenti e frutti dell’albero del pane, incontriamo molti piccoli templi
dedicati alla divinità fluviale. Continuiamo a camminare lungo un sentiero che
diventa sempre più stretto e fangoso. I Lati della collina assumono la forma di
una complessa terrazza, dove riusciamo a scorgere i primi germogli delle
piantine di riso. Il paesaggio si apre e colpisce lo sguardo con il suo verde
intenso. Ad un tratto, nella parete di roccia, immersi nella jungla, spuntano
cinque gigantesche strutture che sembrano nascere dalla montagna. Sono “candi”
e vogliono commemorare gli antenati dell’ultimo re della dinastia Udayana. Il
culto degli antenati reali ha avuto origine nel IX secolo, quando re e regine
venivano deificati. A questo gruppo principale di cinque monumenti, se ne
aggiungono altri quattro, situati nella parete ovest, che si vedono mentre si
esce.
Dopo quasi due ore di curve, arriviamo al tempio più alto
di Bali, il Pura Puncak Penisulan, posto a ben 1745 m di quota. Fa freddo,
soprattutto quando il sole sparisce dietro le nubi. Dal tempio la vista è
spettacolare e lo sguardo spazia su una distesa di risaie terrazzate che si
estendono fino alla costa.
Scendiamo lentamente dalla montagna gustandoci il
paesaggio. Una decina di chilometri prima di Ubud, assistiamo ad una delle
tante cerimonie hindu. Centinaia di donne recano in testa i coloratissimi cesti
per le offerte. Sono colmi di cibo, frutta e fiori. Le donne indossano
variopinti abiti di broccato, mentre i bambini sono vestiti di bianco e portano
sulla fronte, come simbolo rituale di abbondanza, alcuni chicchi di riso bollito.
Gli uomini hanno sul corpo il caratteristico udah, un copricapo a forma di
aureola che serve per racchiudere il pensiero ed elevarlo agli dei. Tutti
portano in vita una fascia colorata, ne viene data una anche a noi, serve per
separare la parte pura, dalla vita in su, da quella impura, che noi dobbiamo
coprire con un pareo lungo fino ai polpacci.
I cesti con le offerte di cibo sono disposti sugli altari
e una volta benedetti con l’acqua dei sacerdoti, vengono riportati a casa e
consumati tutti insieme. Per arrivare in città ci perdiamo, ma è anche un modo
per conoscere altre parti della città. Alle 18 è già buio e torniamo…nel nostro
tempio.
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Terrazzamenti di riso tra le palme |
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Le mani separano i chicchi di riso |
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Soglie di casa come un'entrata al tempio... |
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...con bizzarre statue |
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Offerte da portare al tempio, piccole... |
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...e a più piani |
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