Una delle più belle passeggiate che si possono fare a
Gerusalemme è sicuramente la Via Dolorosa, l’ultima strada percorsa da Gesù
prima di morire, che parte dal palazzo di Ponzio Pilato, dove venne sentenziata
la sua condanna a morte, e prosegue fino al Golgota, luogo della crocifissione.
Il percorso è lungo all’incirca un chilometro e passa attraverso le vie più
antiche della città, affascinando anche i non credenti.
Il percorso attuale non è ovviamente quello che Gesù ha realmente
percorso portando la croce, la città ha subito notevoli trasformazioni da allora,
ma questo ha poca importanza perché fin dal Medioevo milioni di pellegrini percorrono
queste vie come se lui fosse realmente passato di qui.
La storia della Via Dolorosa risale al tempo dei crociati,
quando i pellegrini bizantini si riunivano il Giovedì Santo per percorrere il
sentiero che dal Giardino dei Getsemani portava al Calvario. A quel tempo non c’erano
ancora le soste di preghiera e la Via Crucis non finiva nel Santo Sepolcro come
succede ora, partiva invece da lì. Le Stazioni furono introdotte dai frati
Francescani nel XIV secolo e due secoli dopo venne invertito il percorso in
base ai desideri dei pellegrini europei per seguire la cronologia degli eventi
narrati dai Vangeli.
Per iniziare il tragitto che oggi conosciamo bisogna
recarsi nel Quartiere Mussulmano, in direzione della Porta dei Leoni. La prima
stazione, dove Gesù è condannato a morte, è di difficile accesso trovandosi all’interno
di un collegio mussulmano, la madrasah El-Omariyeh, a cui si arriva salendo una
scalinata nei pressi dell’Arco dell’Ecce Homo. Il minareto segna il punto in
cui fu pronunciata la condanna. Per entrare bisogna bussare al portone, ma non
sempre aprono, così tutti partono dalla Cappella della Flagellazione, presso la
seconda stazione.
Ogni venerdì pomeriggio alle 16 i francescani si
ritrovano per percorre la Via Dolorosa fino al Golgota. Per chi volesse fare il
percorso in autonomia consigliamo di prendere
per solo 1€ un opuscolo con le foto delle varie stazioni, visto che alcune
sono nascoste tra le bancarelle e non si individuano facilmente. Il percorso è
in gran parte costituito da una lunga scalinata in leggera pendenza dove si è
continuamente attratti dalla bellissima architettura medioevale della città, dai
profumi, delle spezie e dai souvenir. Oggi come al tempo di Gesù le vie sono
presiedute da soldati in divisa, allora erano romani, oggi sono israeliani.
Le ultime cinque stazioni sono tutte nell’austera
Basilica del Santo Sepolcro. Il semplice aspetto esterno cela un interno
stupefacente composto da più chiese e cappelle incastrate tra di loro, alcune
ortodosse, altre cattoliche. Nel tardo pomeriggio l’aura di sacralità diventa
ancora più profonda per i canti dei frati di entrambe le confessioni. Il Santo Sepolcro
è la parte più antica di tutto il complesso, l’unica costruzione rimasta della
chiesa fatta costruire su questo luogo da Sant’Elena, madre dell’Imperatore
Costantino, tre secoli dopo la morte di Cristo.
Non è certo che questo sia il luogo della crocifissione
citato nel vangelo. Sembra che Sant’Elena in seguito a degli scavi vi trovò tre
croci. Fece così abbattere il tempio che l’Imperatore Adriano aveva eretto nel
135 d.C. in onore di Giove e Venere e vi costruì la chiesa più importante della
cristianità. Una cappella nella parte più profonda della Basilica è dedicata
proprio alla madre dell’imperatore Costantino.
La Via Dolorosa serpeggia tra i sinuosi vicoli della Città Vecchia di Gerusalemme. E' la strada che Gesù percorse portando la Croce |
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