Nota: MENTE E CUORE del Progetto Alice. Venerdì 14 giugno a Vittorio Veneto. Per chi fosse interessato legga qui: http://ruggerodaros.blogspot.co.il/2013/06/mente-e-cuore.html
[Indonesia- Giava] La capitale dell’Indonesia ha ben poco da offrire ai turisti, ma è pur sempre una delle più grandi megalopoli al mondo con ben 10 milioni di abitanti, un’occhiata non guasta. Il museo Nazionale è interessante, con una nuova ala dedicata alla comparsa dell’uomo in Indonesia e una stanza piena di monili d’oro del XIII secolo. Visitiamo il vecchio centro coloniale di Kota e i vicoli stretti del quartiere cinese di Glodok. Forse un giorno è più che sufficiente per questa città.
[Indonesia- Giava] La capitale dell’Indonesia ha ben poco da offrire ai turisti, ma è pur sempre una delle più grandi megalopoli al mondo con ben 10 milioni di abitanti, un’occhiata non guasta. Il museo Nazionale è interessante, con una nuova ala dedicata alla comparsa dell’uomo in Indonesia e una stanza piena di monili d’oro del XIII secolo. Visitiamo il vecchio centro coloniale di Kota e i vicoli stretti del quartiere cinese di Glodok. Forse un giorno è più che sufficiente per questa città.
Le cose che più ci ricorderemo di
Giacarta saranno comunque il traffico difficile, perennemente intasato, ben
superiore a quello già esagerato di molte altre città dell’isola e l’impossibilità di camminare sui marciapiedi,
pieni di tutto: dalle moto parcheggiate ai chioschi improvvisati di cibo,
oppure di buche. Mancano i passaggi pedonali, per attraversare la strada bisogna
buttarsi, rischiando sempre la vita. Non esistono i risciò a pedali, non
avrebbero scampo tra il traffico, ci sono invece quelli a motore
Stasera dobbiamo andare in aeroporto,
abbiamo il volo per Amman poco dopo mezzanotte. L’idea è quella di prendere
l’ultimo bus che parte dal centro verso le 19, perché il taxi costa di più, ma
poi incontriamo Gino e Manu, una simpatica coppia veneziana in viaggio “per sempre”. Decidiamo di cenare con
loro e di prendere il taxi più tardi.
Gino ha intorno ai 55 anni; Manu, sua
moglie, 50. Si conoscono da 5 anni ma si sono sposati un anno e mazzo fa,
appena prima di partire. Hanno venduto nei mercatini tutto quello che avevano e
che non potevano portare in viaggio, racimolando un bel po’ di soldi. Tutta la loro
vita è ora in 30 kg di bagagli che comprendono anche una tenda e il materiale da
campeggio. Hanno tenuto solo la casa, che hanno affittato. Manu si è licenziata mentre Gino è in pensione ormai da 7 anni, e con quella, più l’affitto,
contano di vivere per sempre in giro per il mondo. “L’unico nostro limite sono le carte di credito che scadono nel 2018.”
Ci dicono.
Gino è un grande appassionato della
motocicletta, ma poiché in Oriente non è sempre possibile spostarsi da un paese
all’altro con la propria moto, la comprano quando arrivano in uno stato e la
rivendono alcuni mesi dopo, quando devono lasciarlo, riuscendo quasi sempre a
recuperare gli stessi soldi che hanno speso perl’acquisto, a volte anche di
più. In buona parte dei paesi asiatici non esiste il certificato di proprietà
della moto, il fatto stesso di possederne il libretto ne indica la proprietà,
così l’acquisto e la vendita sono molto facili.
Raccontano che i passaggi dei confini
in motocicletta sono sempre incerti. Non si può andare in moto dal Laos al Vietnam,
o dalla Thailandia al Laos, ma è possibile l’opposto. Il costo delle moto
usate, in buono stato, variano dai 300 ai 600 euro. Qui a Giacarta ne hanno
appena comprata una molto bella del 2006
per 600 euro, prevedono di tenerla per 6 mesi.
Gino ha sempre viaggiato tantissimo
con le moto. E’ stato ben tre volte a Capo Nord, di cui una in inverno con le
gomme chiodate per poter guidare sulla neve, fermandosi in questo caso al
circolo polare artico, dove ha visto un sacco di aurore boreali. Conosce ogni
particolare di questo viaggio che ritiene il “viaggio dei viaggi”, da fare assolutamente una volta nella vita,
anche in auto. Dice: “Sono 10.000 km
esatti da Venezia a capo Nord, tra andata e ritorno, da percorrere in un minimo
di 30 giorni. Il costo per due persone, dormendo in campeggio con la tenda, è
di 100 euro al giorno, tutto compreso. Si può risparmiare un po’ dormendo negli
infiniti spazi aperti, invece che nei posti a pagamento… e se si vuole vedere
il sole di mezzanotte bisogna andare al massimo entro fine luglio, anche perché
ad agosto scendono parecchio le temperature.”
Sono loro che ci hanno consigliato di
fare l’assicurazione ACI Viaggi, che
costa sui 70 euro all’anno e ti copre ovunque nel mondo. Ti offre inoltre
garanzie anche in Italia in caso di problemi con l’auto. Il loro blog è “Gino Manu Wild Trip”, basta digitarlo su
google; è utile soprattutto per chi fosse interessato a girare con la moto.
Complimenti veramente a questi due coraggiosi e simpatici italiani.
Arrivati in aeroporto ci stressiamo un
bel po’ perché al chek-in pretendono di vedere il volo di partenza dalla
Giordania, che noi non abbiamo perché da lì entreremo via terra in Israele. Le
regole di immigrazione giordane sono chiare: non può avere il visto in arrivo all’aeroporto chi non ha il volo di uscita
dal paese. Dopo un sacco di telefonate ai “piani superiori” e di continui
rifiuti ci chiedono di dimostrare che abbiamo i soldi liquidi sufficienti per
comprarci dei voli di partenza una volta arrivati in Giordania. Sfoderiamo i
600 $ e i 400€ che teniamo piegati nella fodera interna dalla cintura. Alla
vista dei soldi e di questo nuovo metodo di nascondere il denaro il personale
sorride e ci lascia passare. Che sudata!
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