Ultimo post dalla Terra Santa
I profughi - o rifugiati – palestinesi sono le famiglie
che hanno dovuto abbandonare i loro villaggi nel corso del grande esodo del
1948, espulsi dall’esercito del nascente stato di Israele. Durante la guerra
dei 6 giorni del 1967 la storia si è ripetuta e il numero di campi è aumentato
considerevolmente.
I palestinesi che hanno lo status di
rifugiati sono quasi 5 milioni e sono sparsi in 59 campi profughi di cui: 19 in
Cisgiordania (West Bank), 9 a Gaza, 12 in Libano, 10 in Siria e 10 in
Giordania. E’ il più grande popolo di rifugiati al mondo, tanto che sulla Terra
un rifugiato su tre è palestinese. Inoltre, due palestinesi su tre sono dei
rifugiati.
La situazione nei campi profughi è particolarmente
difficile, con condizioni di povertà estreme, senza uno status giuridico e
spesso senza una casa. Attendono da 60 anni di ritornare nelle loro case in
Israele, come sancito dall’ONU, ma questo diritto è stato sinora disatteso.
Intanto il loro numero aumenta, perché sono profughi anche i figli e i figli
dei loro figli.
A Betlemme ci sono tre campi profughi,
il più grande dei quali è quello di Aida, che si trova proprio a ridosso del
muro, vicino al checkpoint 300. Ci si può arrivare con una brevissima
passeggiata seguendo il Muro, girando attorno alla Tomba di Rachele, dentro un
cimitero mussulmano. Visitare questa tomba è un’avventura, essendo attorniata
dal Muro che entra fin dentro il cimitero. I palestinesi non vi possono
entrare, ma gli ebrei e gli stranieri si.
L’ingresso del campo di Aida è uno dei
più fotografati perché è composto da un arco che sorregge un’enorme chiave.
Sulla sinistra c’è un ufficio dell’ONU e sulla destra si susseguono centinaia e
centinaia di metri di Muro con i più bei graffiti di tutta questa lunga
barriera. I più fotografati sono sicuramente quelli dell’artista americano
Bansky.
Con le immagini di questo post salutiamo
la Terra Santa, un luogo stupendo che, proprio per questo, tutti si contendono,
da sempre.
L’ingresso del campo di Aida è uno dei più fotografati perché è composto da un arco che sorregge un’enorme chiave, simbolo di libertà |
Grazie Ruggero, e buona continuazione!
RispondiEliminaJean Pierre