Ieri sera…
Partiamo da Kusadasi dopo aver fatto una
piccola scorta di cibo. L’autobus è comodo, gli mancano solo le ali per essere un
piccolo aereo: aria condizionata, monitor su ogni sedile per vedere film e
ascoltare musica; lo stuart con il suo papillon cammina avanti e indietro distribuendo
gratuitamente bibite e biscotti. Durante la notte facciamo più di uno stop in
stazioni che sembrano aeroporti o in altre con così tante luci colorate che ti
sembra di entrare al Luna Park. In mezzo a tanto cibo e fiumi di tè, la gente
cammina tra le valigie e la notte. Ci sono posti liberi sul bus, mi sistemo su
due sedili. Vorrei essere un metro e venti ma mi avanza un pezzo; mi giro e
rigiro, imploro Ataturk l’eroe nazionale turco, poi abbraccio il mio sedile…
divento piccola, sempre più piccola, il movimento mi culla e un cigolio diventa
la mia ninna nanna. Mi addormento, quando mi sveglio il sole è già alto e siamo
ad Askaray. Magia è fatta.
Il canyon di Ihlara, una camminata lunga 14 km
Oggi…
Arrivati a Ilhara ci sistemiamo nell’hotel
del piccolo paese. Una doccia per lavare via la notte in bus e partiamo subito
per la passeggiata all’interno della famosa valle. Seguiamo il fiume per 14 km
in un canyon profondo e pieno di vegetazione. Una lunga oasi con diversi tipi
di alberi da frutto: albicocche, susine,
mele, ma soprattutto more di gelso, bianche e dolcissime, che non avevo mai
mangiato e nemmeno sapevo esistessero. Ci siamo abbuffati. Sulle pareti del
canyon visitiamo resti di vecchie chiese bizantine scavate nella roccia. Dopo 6
ore siamo di ritorno. Cerchiamo un posto per bere qualcosa ma notiamo che i bar
della piazza sono pieni di uomini che non bevono niente: è il Ramadan. Andiamo
nella nostra stanza.
L'interno di una chiesa bizantina lungo il canyon
La siesta del mandriano mentre le mucche sono al pascolo...e il caffè si raffredda
Che luogo magico la Cappadocia...
RispondiEliminaciao, Cri
Grazie Paola , è bellissimo leggere i tuoi racconti. Have good time . Carlo
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