domenica 15 luglio 2012

mare, mare, mare


Il viaggio della Anek Lines per arrivare a Patrasso dura 35 ore. Gran parte del tempo lo trascorriamo leggendo, tra un pisolino e l’altro mangiamo i viveri portati da casa (il ristorante a bordo è costoso). Ci sistemiamo nella zona vicino alla reception dove ci sono tavolini, poltroncine e gente stesa per terra su stuoie e sacchi a pelo. Sul pontile, i più coraggiosi stanno all’aperto dove tira un forte vento.  La nave è piena, la gente ovunque, qualcuno monta anche la tenda. Tutto intorno c’è mare… la nave va, speriamo che al comando non ci sia Schettino. Alla reception l’orologio segna l’ora greca, un’ora in più rispetto all’Italia. Arriva la notte, alle 23 ci stendiamo sui divani e tra i vocii ci addormentiamo. Nonostante un po’ di freddo per l’aria condizionata, e le chiacchiere delle persone, faccio una buona dormita.  Alle 7 un ‘wake up, wake up, this is reception area’, ci sveglia. Fuori ancora mare.


E’ sera. La giornata scorre tranquilla, troppo caldo all’aperto, meglio i 28 gradi con l’aria condizionata della nostra postazione “zona reception”. Alle 18 siamo a Iguminista dove la maggior parte dei passeggeri scende. Dopo un’ora si riprende la navigazione.  La nave così vuota dà un senso di malinconia. Io continuo a starmene seduta a leggere, mangio e dormo. Sono ancora 6 ore di mare, l’arrivo a Patrasso  è previsto per l’una di notte. Se tutto va bene c’è un autobus che parte alle 3 e all’alba speriamo di essere al Pireo, il porto di Atene. Intanto… fuori ancora mare.


Il "passaggio ponte"


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