Il viaggio della Anek Lines
per arrivare a Patrasso dura 35 ore. Gran parte del tempo lo trascorriamo
leggendo, tra un pisolino e l’altro mangiamo i viveri portati da casa (il
ristorante a bordo è costoso). Ci sistemiamo nella zona vicino alla reception
dove ci sono tavolini, poltroncine e gente stesa per terra su stuoie e sacchi a
pelo. Sul pontile, i più coraggiosi stanno all’aperto dove tira un forte vento.
La nave è piena, la gente ovunque,
qualcuno monta anche la tenda. Tutto intorno c’è mare… la nave va, speriamo che
al comando non ci sia Schettino. Alla reception l’orologio segna l’ora greca,
un’ora in più rispetto all’Italia. Arriva la notte, alle 23 ci stendiamo sui
divani e tra i vocii ci addormentiamo. Nonostante un po’ di freddo per l’aria
condizionata, e le chiacchiere delle persone, faccio una buona dormita. Alle 7 un ‘wake up, wake up, this is reception
area’, ci sveglia. Fuori ancora mare.
E’ sera. La giornata scorre
tranquilla, troppo caldo all’aperto, meglio i 28 gradi con l’aria condizionata
della nostra postazione “zona reception”. Alle 18 siamo a Iguminista dove la
maggior parte dei passeggeri scende. Dopo un’ora si riprende la navigazione. La nave così vuota dà un senso di malinconia.
Io continuo a starmene seduta a leggere, mangio e dormo. Sono ancora 6 ore di
mare, l’arrivo a Patrasso è previsto per
l’una di notte. Se tutto va bene c’è un autobus che parte alle 3 e all’alba
speriamo di essere al Pireo, il porto di Atene. Intanto… fuori ancora mare.
Il "passaggio ponte"
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