[India] Siamo stati invitati al matrimonio della sorella del
preside; se fossimo in Italia penseremmo ad una cinquantenne, vista l’età nei
nostri dirigenti, qui invece il preside ha 35 anni, 26 il segretario e pochissimi
insegnanti superano i trent’anni. La festa cade in corrispondenza della luna
piena, perché tale giorno è più propizio, non importa che sia mercoledì, infatti
lungo la strada è tutto un susseguirsi di matrimoni, ne abbiamo contati una
decina.
La cerimonia nuziale hindu è officiata da un sacerdote, che formalizza il matrimonio dopo che la coppia ha compiuto sette giri intono ad un fuoco sacro, ma a questo evento partecipano solo i parenti più stretti, la vera festa avviene la sera dalle 19 in poi. In questo momento c’è il massimo dei partecipanti, tutti aspettano di poter mangiare, degli sposi non importa a nessuno. Infatti, alle 21, malgrado i troni che li aspettano siano ancora vuoti, si comincia a mangiare. Sui tavoli, nel giardino dell’hote,l è disposto ogni ben di dio e ognuno passa a prendere quello che vuole, un po’ come succede da noi. Nel giro di un’ora finiamo tutti di mangiare e molti invitati cominciano ad andare via.
Io, Paola ed Andrea rimaniamo perché vogliamo vedere gli sposi che si siedono sui quei troni principeschi posizionati al centro dei tendoni, ma alle 23, stufi di aspettare, rinunciamo anche noi. Incontreremo gli sposi lungo la strada dentro una macchina rivestita di rose, in processione, anticipati da una ventina di uomini-candelabro con le luci sopra la testa e da una musica assordante di tamburi, trombe e sbattimenti di tutti i tipi (sì, sì, anche quelli…), l’importante è far casino. In fondo alla fila, tanto per non farsi mancare niente, c’è un carretto con in cima un bel generatore di energia elettrica che alimenta il trambusto e diffonde nell’aria un’irresistibile odore di benzene. Così, l’albero di natale e gli sposi avanzano lentamente nella notte.
La cerimonia nuziale hindu è officiata da un sacerdote, che formalizza il matrimonio dopo che la coppia ha compiuto sette giri intono ad un fuoco sacro, ma a questo evento partecipano solo i parenti più stretti, la vera festa avviene la sera dalle 19 in poi. In questo momento c’è il massimo dei partecipanti, tutti aspettano di poter mangiare, degli sposi non importa a nessuno. Infatti, alle 21, malgrado i troni che li aspettano siano ancora vuoti, si comincia a mangiare. Sui tavoli, nel giardino dell’hote,l è disposto ogni ben di dio e ognuno passa a prendere quello che vuole, un po’ come succede da noi. Nel giro di un’ora finiamo tutti di mangiare e molti invitati cominciano ad andare via.
Io, Paola ed Andrea rimaniamo perché vogliamo vedere gli sposi che si siedono sui quei troni principeschi posizionati al centro dei tendoni, ma alle 23, stufi di aspettare, rinunciamo anche noi. Incontreremo gli sposi lungo la strada dentro una macchina rivestita di rose, in processione, anticipati da una ventina di uomini-candelabro con le luci sopra la testa e da una musica assordante di tamburi, trombe e sbattimenti di tutti i tipi (sì, sì, anche quelli…), l’importante è far casino. In fondo alla fila, tanto per non farsi mancare niente, c’è un carretto con in cima un bel generatore di energia elettrica che alimenta il trambusto e diffonde nell’aria un’irresistibile odore di benzene. Così, l’albero di natale e gli sposi avanzano lentamente nella notte.
Ma gli sposi sul trono vogliamo vederli, non importa se
sono altri. Così, lungo i tre chilometri di strada che ci riportavano alla
scuola, dove anche noi dormiamo questa notte, entriamo in tutte le feste che
incontriamo. Al terzo ci va bene, gli sposi sono impietriti sulle poltrone, non
una smorfia, non un sorriso, poverini! In occidente nessuno si sognerebbe di
intrufolarsi in una festa di matrimonio se non invitato, qui invece siamo i
benvenuti, perché stranieri. Vestiti come straccioni, con le stesse cose che
mettiamo ogni giorno da quattro mesi, ci invitano a salire sul trono insieme agli
sposi e a farci fotografare con loro, una specie di set cinematografico con
luci abbaglianti, fotografi e telecamere. Ci invitano caldamente a mangiare,
almeno un dolce, ma siamo così pieni che dobbiamo glissare.
Interessanti i numeri di queste cerimonie: gli invitati
vanno dai 300 ai 600, mai di meno, praticamente tutto il villaggio, con costo
incredibilmente alto, dai 7 ai 10 LAC per un matrimonio di medio livello. Il
Lac è una unità di misura indiana che corrisponde a 100.000 rupie, circa 1.500
euro. Quindi il matrimonio a cui abbiamo partecipato sarà costato tra i 10.000
e i 15.000 euro, un’enormità se pensiamo che lo stipendio mensile di un buon insegnante
viaggia intorno agli 80 euro. Infatti le famiglie si indebitano tantissimo per
il matrimonio, arrivando addirittura a vendere delle proprietà o a chiedere un
prestito.
Finale triste
Oggi compro il giornale e ancora leggo di mogli uccise dai mariti. Tenteranno di farlo passare per suicidio... purtoppo quasi sempre ci riescono.
Hindustan
Time – Giovedì 29 novembre 2012
VARANASI: Una
donna di 24 anni si è uccisa impiccando. Si tratta di Pinki Sonkar, moglie di
Dheeraj Sonkar, figlio di Gillat Bazar. Secondo il rapporto della polizia la
donna, dopo aver litigato con il marito, si è chiusa a chiave in camera e si è
impiccata al ventilatore da soffitto. Quando i membri della famiglia bussando
alla porta non hanno ricevendo risposta, hanno chiamato la polizia, la quale,
ha trovato il cadavere. Sull’incidente è ora in corso un’indagine.
Gli sposi alle 23 non sono ancora arrivati |
Sulle strade cortei precedono gli sposi... |
...c'è chi suona e chi si porta sulla testa grandi lampioni! |
Gli sposi impietriti...per ore |
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