martedì 6 novembre 2012

Una scuola di serenità



[India]  Vent’anni fa sono approdati in India due insegnanti italiani, Luigina de Biasi e Valentino Giacomin, con un progetto educativo innovativo: affiancare alle normali materie di studio l’educazione alla solidarietà e alla pace con se stessi e con gli altri. Un progetto ambizioso ma di successo, visto che le scuole di questi tipo in India sono diventate tre e solo quella di Sarnath conta 800 studenti. Buona parte dei fondi vengono raccolti dagli sponsor in Italia e servono a garantire la scuola a molti ragazzi e ragazze che mai potrebbero permettersi di andarci. Il premio “Tiziano Terzani” di Udine è uno dei fedeli sostenitori del progetto.

L’idea di base del “Progetto Alice” è quella di “Insegnare a conoscere mente e cuore. Sulla base di questa conoscenza, per gli studenti sarà più facile avere un buon rapporto con se stessi, con le persone che li circondano e con l’ambiente in cui vivono, agendo con maggiore consapevolezza.” Il concetto base riguarda l’Unità, oltre le divisioni create dalla nazionalità, dalle tradizioni, dalle religioni, per una società multiculturale e pluralista. Il metodo si è ispirato alla psicologia trans personale, che afferma l’indivisibilità tra corpo, mente e spiritualità. E questa è anche l’antica saggezza dell’India.  Il prof. Andrea Bocconi, psicoterapista, esponente di rilievo della psicosintesi in Italia, lo ha definito “la nuova pedagogia per il terzo millennio”.

Devo dire che l’aria che si respira entrando nel cortile è proprio questa: un’isola felice dove le differenze vengono rivalutate e accettate come valori. C’è un tempio buddista, uno induista, uno spazio per i cristiani ed uno per i mussulmani. In Italia il crocifisso nelle aule è spesso contestato qui, invece, in ogni classe insieme al crocifisso c’è l’immagine del Buddha, di Shiva e della Mecca. Verso le cinque della sera i ragazzi e le ragazze del convitto vanno tutti insieme a pregare, prima al tempio induista e poi a quello buddista.

La scuola inizia alle 7.00 con venti minuti di yoga, dove tutti i ragazzi sono seduti nel cortile in fila e con le gambe incrociate, uno spettacolo. Nelle singole classi, alla fine di ogni ora, vengono dedicati dieci minuti alla meditazione, con gli studenti che in perfetto silenzio, e con gli occhi chiusi, si concentrano su delle immagini suggerite dall’insegnante, generalmente un punto nero al centro di una lavagna bianca o la luce di una candela. Lo yoga viene praticato nel corso della giornata. Sui muri della scuola e delle classi ci sono grandi quadri con immagini di serenità e frasi che fanno pensare, talvolta tratte dai testi delle diverse religioni.

Il metodo “Alice Project” (www.aliceproject.org) è studiato e copiato da molte scuole, soprattutto in India, Bhutan e Sri Lanka, ma riscuote ammirazione ed interessene anche in Europa, con numerose persone in visita e tante che si fermano per comprenderne il paradigma educativo o farne delle tesi di laurea. Tutti ne escono ammirati. Noi ci stupiamo ogni giorno di più: pur essendoci centinaia di ragazzi, dai 5 ai 17 anni, non c’è mai confusione, nessuno urla, tutti invece salutano educatamente, “Namastè”, magari toccandoti i piedi con le mani per poi toccarsi la loro fonte, in segno di rispetto.

Ogni classe, una volta alla settimana, dedica mezz’ora alla sistemazione del cortile e le classi vengono pulite dai ragazzi ogni giorno. Nessun insegnante li controlla durante l’intervallo e non ho mai visto uno studente delle classi superiori chiedere di andare in bagno durante le lezioni.

I risultati scolatici
Nella scuola ovviamente sono insegnate anche le materie curricolari, cioè quelle previste dal Ministero dell’istruzione e negli esami finali, che vengono fatti da commissioni esterne, il “Progetto Alice” ha tra le più alte percentuali di promozione. Ciò che sorprende è l’ottima preparazione in alcune materie come la matematica, dove il programma che svolgono in “prima superiore” equivale a quello che noi facciamo in quarta! Questo non è però merito di questa scuola in particolare ma del sistema scolastico indiano, di cui parleremo in un altro momento.

A scuola, nel nostro impegno quotidiano, potremmo saltare la meditazione mattutina degli studenti, prima dell’inizio delle lezioni, ma vedere questi ragazzi con tutte le loro belle divise azzurre praticare lo yoga è un vero spettacolo. Il primo giorno ci siamo veramente commossi: per omaggiarci hanno cantato tutti insieme l’Inno d’Italia, perfettamente, dall’inizio alla fine… in Italia non l’abbiamo mai sentito in una scuola.

La meditazione prima dell'inizio delle lezioni...
...un insegnante suggerisce le riflessioni
La scuola è multireligiosa

1 commento:

  1. Finalmente da ieri mi sono riaggiornata al vostro splendido diario. Ultimamente, causa la mancanza di tempo, lo avevo trascurato e mi mancava non poco!
    Grazie anche per le splendide foto.
    Un abbraccio
    Fiammetta

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