Chiediamo scusa per questo lungo post, ma sono molte le
persone che hanno mostrato curiosità verso lo yoga. Riteniamo comunque di
interesse generale l’dea esposta nello “Stadio
2”: noi tendiamo a giudicare tutto
quello che vediamo e a riportarlo non come è, ma filtrato dalle nostre emozioni
e dai nostri pensieri; la nostra mente dovrebbe invece essere come uno
specchio, che riflette senza deformare.
Come i tre yoga precedenti, anche questo è tratto dal
libro di Valentino Giacomin “Il peso dei
pensieri e delle azioni”:
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In questa meditazione ci faremo guidare da un grande
maestro di Yoga, Swami Satyananda Saraswati.
Swami
Satyananda Saraswati
è un Maestro della Scuola di Yoga che si trova in Bihar (Bihar School of Yoga)
dove hanno studiato molti insegnanti del Progetto Alice di Sarnath e Bodhgaya.
In particolare, per le meditazioni suggerite in queste pagine, abbiamo seguito
il libro Sure Way to Self Realization, Swami Satyananda Saraswati, Bihar School
of Yoga, Munger - India, 1983.
Stadio 1
Diventa consapevole del tuo
corpo
Sperimenta
le sensazioni del contatto.
Diventa
consapevole delle parti del corpo che sono in contatto con il pavimento, oppure
con la sedia.
Senti
il contatto dei vestiti sulla tua pelle.
Fissa
l’attenzione sulla sensazione tattile fino a che non perdi interesse.
Diventa consapevole dell’ambiente
esterno
Diventa
consapevole dei suoni esterni.
Ascoltali
attentamente con una consapevolezza distaccata.
Non
giudicare, non analizzare o pensare qualcosa circa i suoni che senti; non
identificarli. Accettali così come sono.
Cerca
un altro suono e diventa consapevole di esso.
Poni
la tua nuda attenzione su un suono dominante, per un po’ di tempo.
Abbandona
il suono e scegline un altro.
Consapevolezza del respiro.
Diventa
consapevole del tuo respiro.
Poni
la tua attenzione sul flusso del respiro.
Taglia
la consapevolezza dei suoni esterni.
Loop: consapevolezza dentro e fuori
Consapevolezza
del mondo esterno.
Dirigi
la tua attenzione non giudicante verso il mondo esterno su ognuno dei suoni o
rumori che provengono da fuori. Sii attento. Non finire dentro di te e non
perderti nei tuoi pensieri.
Consapevolezza
del processo del respiro.
Dimentica
i suoni esterni.
Ora
percepisci solo il flusso del tuo respiro.
Continua a portare la tua consapevolezza dentro e fuori: consapevolezza delle
sensazioni consapevolezza del respiro.
Stadio 2
Il processo dei pensieri
Poni
la tua attenzione sul processo dei pensieri.
Sii
consapevole che ogni pensiero, che attraversa la tua mente, proveniente dal
passato.
Ricorda: I pensieri non ti appartengono. Tu non
appartieni ai pensieri.
Permetti
ai pensieri di sorgere.
Tu sei un testimone.
Sii
consapevole dei pensieri come elementi che passano nella tua mente.
Non
cercare di catturare i tuoi pensieri.
Se catturi il tuo pensiero e procedi
sviluppando la fantasia, sarai attaccato da quel pensiero.
L’attaccamento
al pensiero produce altri pensieri e questi creano ulteriori impressioni che
verranno registrate nel profondo della tua coscienza.
Senza
interferire, permetti alla tua mente di pensare qualsiasi cosa le piaccia. Sii
soltanto un testimone. Cerca di
essere un osservatore distaccato, non
coinvolto.
Sii come uno specchio, che riflette
senza deformare ciò che vede.
Consapevolezza delle emozioni.
Permetti
alle tue emozioni, quali odio, rabbia, paura, sensi di colpa…di sorgere e
permetti ad esse di andarsene.
Sii
un testimone. Crea uno spazio tra te e le tue emozioni.
Stadio 3
Consapevolezza dell’inconscio.
Apri
la porta del tuo subconscio. Guarda dentro la mente subconscia e rimuovi tutto
ciò che di negativo è stato accumulato nel tempo.
Sii
consapevole del chidakasha: lo
schermo della mente (come una lavagna nera) sul quale è possibile vedere le
immagini del subconscio.
Se
sorgono delle immagini, osservale come testimone.
Se
non sorgono delle immagini, continua a guardare lo schermo per alcuni minuti,
poi ritorna alla consapevolezza del processo dei pensieri.
Alterna
la meditazione con il guardare i pensieri e lo schermo-lavagna (su cui i
pensieri si riflettono).
Seleziona
un pensiero, tra i tanti, e sii consapevole della catena di pensieri attivata
da quello stesso pensiero.
Abbandona
il pensiero selezionato.
Scegli
un altro pensiero a tuo piacimento, positivo o negativo.
Sii
consapevole della catena di pensieri che viene attivata.
Abbandona
quel pensiero.
Porta
la tua consapevolezza sul chidakasha.
Guarda
lo spazio di fronte a te (con gli occhi chiusi) e sii testimone di ogni
pensiero o visione che sorge.
Questo
è il momento in cui puoi diventare consapevole delle esperienze del subconscio
che sono state represse o rimosse. Non rimanere coinvolto nelle immagini e nei
pensieri che sorgono nella tua mente.
Rimani
consapevole dell’eruzione spontanea dei pensieri. Non crearli intenzionalmente.
Stadio
4
Permettete
ai vostri pensieri di sorgere spontaneamente. Non cercate di crearli. Osservate
i pensieri che si manifestano. Siate consapevoli del loro flusso continuo.
Qualcuno può manifestarsi sotto forma di immagini. Non coinvolgetevi nei
pensieri. Non seguiteli.
Potete
riconoscere un pensiero che si distingue rispetto agli altri. Soffermatevi su
di esso per un po’, ma senza dargli importanza.
Poi,
deliberatamente, abbandonate il
pensiero che era sorto spontaneamente.
Alternate
la consapevolezza del fluire spontaneo dei pensieri e la riflessione su uno
specifico pensiero.
Stadio 5
Portate
la vostra consapevolezza sul chidakasha (la stanza oscura dietro il terzo occhio).
Osserva
i pensieri e le immagini. Quando appaiono, liberatevene.
Guardate
le immagini e i pensieri che sorgono dal buio del chidakasha e fatele
dissolvere nel buio.
Gli
yogi hanno questa determinazione: “Terrò la mia mente libera dai pensieri”.
Perciò, usano questa meditazione per ottenere e mantenere uno stato di
non-pensieri e non-immagini.
Stadio 6
Create
una immagine interiore del vostro simbolo psichico (la Croce, la lettera Om, un
mandala, la Divinità…) e fissate la vostra consapevolezza su quel simbolo. Se
scompare, riportatelo indietro.
Mantenete
costantemente il vostro simbolo psichico nello schermo mentale di Chidakasha.
I pensieri non ti appartengono - Tu non appartieni ai pensieri |
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