[Thailandia] Siamo a Bangkok da parecchi giorni e ci stiamo proprio
bene, tempi rilassati e alzate tutt’altro che mattutine. Abbiamo trovato
sistemazione nella solita frenetica Khoa San Road, la strada dei backpakers che non finisce mai
di stupirti: la sera è piena di gente sulla strada con tatuaggi belli in
mostra, litri di birra e musica a livelli altissimi. Tutta la via è sostanzialmente
un’immensa discoteca dalle nove di sera – giusto quando noi andiamo a letto -
alle cinque del mattino, per 365 giorni all’anno.
Ho perso ormai il conto di quante volte siamo passati in
questa città, scalo principale per tutte le mete dell’Asia, ma è così grande
che ha sempre qualcosa da offrirci. Così, come due formichine l’abbiamo girata
in lungo e in largo con bus, moto taxi e skyline, il nuovissimo treno che corre
sopra la città offrendo una vista a volo d’uccello. Non sono mancati neppure i giri in battello
nel fiume, tra grandi edifici e vecchi templi. Bangkok è proprio carina,
sorprendentemente pulita e moderna. Più la giri, più ti carica.
Il Museo di Arte e Cultura Moderna è un bellissimo
edificio a nove piani nell’avveniristica Siam Square, dove anche lo spazio
vuoto è arte. Quando ci siamo stati c’era l’inaugurazione di un documentario
sui campi profughi al confine tra la Thailandia e la Cambogia sorti al tempo dei
Khmer, con la presenza del regista e dei giornalisti in giacca e cravatta. I
nostri vestiti stonavamo un po’ ma ci siamo intrufolati lo stesso con nonchalance
tra cocktail e stuzzichini vari. I fotografi hanno fatto qualche scatto su di
noi, forse il look di Ruggero, barba cresciuta, codino e camicia indiana, li ha
ispirati. Comunque alla fine, tra bicchierini, dolci e paninetti, abbiamo
risparmiato la cena.
In questi giorni ci siamo iscritti via internet ad un
corso di meditazione Vipassana in uno dei quattro centri della Thailandia.
Vipassana merita un post, ma come accenno posso dire che per 10 giorni ci
alzeremo alle 4 del mattino e fino alle 9 di sera, quando si va a letto, dovremmo
seguire brevi lezioni sulla tecnica di meditazione, per il resto staremo in completo
silenzio, anche durante i pasti. Saremo divisi, io con le femmine e Ruggero con
i maschi.
Il corso inizia il 13 febbraio, abbiamo tutto il tempo
per andare in Birmania e in questi giorni ci siamo dati da fare per il rilascio
dei visti. A causa del traffico, sempre intasato, siamo arrivati 5 minuti dopo
la chiusura dello sportello. Non ne volevano sapere di ritirare i nostri
passaporti, ma noi non abbiamo mollato, mostrando un po’ di disperazione e di
urgenza hanno ceduto. Il visto costa 30 $, si ottiene in due giorni, ma pagando
di po’ di più si può fare anche in giornata.
A Khoa San abbiamo venduto la pesantissima guida
dell’India, recuperando la metà dei soldi spesi, e comprato quella inglese
della Birmania, ovviamente falsa, cioè fotocopiata e con solo la copertina a
colori. Nella patria del taroccamento ci siamo rassegnati pure noi.
In Birmania non funzionano i bancomat o le carte di
credito, dobbiamo portarci tutti i soldi necessari per la permanenza, in
dollari perfettamente nuovi e con emissione dal 2006 in poi. La cosa non è stata difficile come ci
dicevano, siamo stati fortunati a trovare una banca che ne aveva parecchi, anche
se abbiamo dovuti comprarli in baht, la moneta thailandese e, facendo ben 5
prelievi al bancomat.
Questa
mattina abbiamo comprato on-line il biglietto aereo con l’Asia Airline, 65 € a testa di sola andata purtroppo in Birmania non si può entrare via terra. Passeremo la notte in
aeroporto perché domattina presto si vola su Yangon; con noi tra euro, baht e
dollari abbiamo l’equivalente di più di 2.000€, speriamo che nessuno se ne
accorga.
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Buddha disteso del Wat Pho, lungo 46 metri e con i piedi in madreperla |
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Il Museo di Arte e Cultura Moderna dove anche lo spazio vuoto è arte |
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Esplosione di luci a ChinaTown |
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Vista della città dal Wat Arun |
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Wat Trimit con il Buddha tutto d'oro di 5 tonnellate. E' la statua d'oro più grande del mondo. |
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