[India] Prima di parlare delle grotte racconto un fatto che mi ha molto colpita. Ieri sera, davanti alla stazione ferroviaria, mentre stavamo contrattando con
un riscò per farci portare in albergo, si è avvicinata una donna per chiedere
l'elemosina. In una mano teneva un pentolino con delle monete che faceva
tintinnare per richiamare l’attenzione, nell’altra aveva una grossa corda
legata alla vita di un uomo che si muoveva con i piedi e le mani appoggiati per
terra, come un quadrupede, a causa di un’evidente malformazione che gli impediva di camminare in posizione retta. Ad un certo punto,
mentre sto ancora parlando con il conducente, sento degli schizzi di liquido sui
piedi a cui, in un primo momento, non faccio caso. Appena mi sposto mi rendo
conto che gli schizzi non erano acqua, ma la pipì che stava facendo l’uomo
legato e seminudo. Si muoveva come un cane e come un cane ha pisciato, dove gli
capitava, con le “zampe” appoggiate per terra. Mio Dio!
Ellora
A 120 km da Ajanta ci sono le 34 grotte di Ellora, anche loro dichiarate
Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e artisticamente più importanti, ma
l’impatto scenografico delle grotte di Ajanta rimane, a nostro avviso, più bello.
Ci arriviamo con un autobus dalla città di Aurangabar, che
dista solo 30 km, dopo aver fatto il check out e lasciato i bagagli alla
reception dell’albergo, che ritireremo la sera stessa, per prendere il treno notturno per Mumbai alle 23.30. Questa volta è stato facile trovare il biglietto, ma se ci andava male eravamo pronti a prendere uno dei tanti bus notturni.
Le grotte di Ellora hanno la particolarità di essere in parte induiste,
in parte buddhiste e in parte giainiste. La loro coesistenza in un unico luogo
lascia supporre un lungo periodo di tolleranza religiosa che coincide sostanzialmente
con l’arco temporale di costruzione delle stesse: tra il VI° e il X° secolo d.C.
Le tre religioni non sono mai state molto lontane tra di loro, tuttora si
possono trovare induisti pregare in templi buddhisti, e viceversa.
Il fatto poi che giainismo e buddhismo siano nati da una costola dell’induismo, entrambi intorno al VI sec. A.C., in seguito ad una disputa sul sistema delle caste, spiega che la radice delle tre religioni è sostanzialmente la stessa. Una
corrispondenza simile si può trovare nelle religioni occidentali tra cattolici,
protestanti e ortodossi.
La struttura più bella di tutta Ellora è la grotta n° 16, dove si trova il Kailasa Temple, un tempio
rupestre induista risalente al 760 d.C., fatto costruire dal re Krishna I
per rappresentare il Monte Kailasa, la dimora di Shiva sull’Himalaya. La sua spettacolarità risiede nel
fatto che è stato completamente scavato nella roccia ed ha un’altezza pari ad
una volta e mezza quella del Partenone di Atene. Dimensioni a parte, il Kailasa
Temple deve il suo fascino alla bellezza delle decorazioni. Anche la grotta
giainista n° 30 ha una struttura simile, ma ben più piccola.
Chiese simili, religioni diverse
Per realizzare le chiese copte d’Etiopia e alcune chiese induiste di
Ellora è stata usata la stessa tecnica, eppure non c’è stato contatto tra le
due popolazioni. La stessa cosa si può dire delle sommità azteche di
Teotihuacan e alcuni templi tibetani in cima alle montagne. Cambiano i luoghi,
ma i modi di elevarsi e confrontarsi con Dio si assomigliano. Forse, le varie
religioni parlano la stessa lingua, sono gli uomini a creare le differenze.
Uno dei templi con un grande stupa |
Il Kailasa Temple completamente scavato nella roccia |
Buona sera Prof!! Mi dispiace disturbarla, ma è da troppo tempo che vi seguo in silenzio!:)
RispondiEliminaSeguo con piacere il vostro blog e vi ringrazio per i sorrisi e le emozioni che regalate anche a chi non può essere li con voi! Vi ammiro moltissimo per il viaggio intrapreso e spero davvero tanto di poter vedere con i miei occhi, un giorno, tali meraviglie e altre realtà, così distanti dalla nostra! Ho consigliato anche ad alcune mie compagne di corso di leggere il vostro blog, perchè alcune di loro studiano hindi!
Vi auguro un buon proseguimento!!:) Grazie ancora! Silvia Pessot
Mia cara Silvia, altro che seguirmi in silenzio, mi fa solo piacere, soprattutto sentirti... spero tu stia bene..ma cosa fai ora? dai racconta... Mi parli di studenti di hindi, suppongo di venezia. A Varanasi ho conosciuto Lorenzo e Camilla, due fantastici ragazzi di Treviso (sui 40 anni!) che vivono lì da 6 anni in un ashram, dove gestiscono una scuola per centinaia di bambini poveri. Lui laureato in filosofia e lei in lingue orientali...spesso vengono da loro degli studenti di hindi...li conoscono in molti alla facoltà di lingue orientali. Visto che mi hai fatto venire l'idea, magari scrivo un post su di loro...tra l'altro a maggio e giugno sono sempre in Italia e fanno innumerevoli serate in giro per Treviso e oltre..
RispondiEliminail sito del loro ashram è
http://www.associazioneanjali.it/index.htm
e un articolo di giornale di cui si parla di loro:
http://www.corriere.it/esteri/09_febbraio_12/india_ashram_raffaele_palumbo_5e3c14b8-f901-11dd-bd31-00144f02aabc.shtml
ruggero