giovedì 24 gennaio 2013

Tramonto con birra spirulina a Mandalay


[Birmania]  Tornando dal trekking di Hsipaw ci fermiamo altri due giorni a Mandalay, la città non ha niente da offrire, ma i suoi dintorni sono pieni di templi e attrattive. Noleggiamo una moto per soli 8.000 kyat (7 euro) in modo da essere indipendenti, inoltre i trasporti locali ci costerebbero molto di più per il solito problema che noi siamo turisti e abbiamo un ricarico notevole.

Per prima cosa andiamo a Mingun, una località al di là del fiume Ayeyarwady, dodici km a nord della città. Si può arrivare in moto, ma con un lungo giro passando per il nuovo ponte, oppure con un’ora di barca guardando la vita dei villaggi. A Mingun c'è la campana sospesa più grande del mondo, alta 4 m, con un diametro di 5 e pesa circa 90 tonnellate. Ci si può infilare sotto così da vedere tutte le scritte di chi come sempre lascia il segno ovunque. Visitiamo anche la Mingun Paya che doveva essere la più grande pagoda del mondo, ma non è mai stata finita, quindi rimane la più grande fila di mattoni al mondo, la sua base può sicuramente competere con le grandi piramidi egiziane. Facendo il giro largo, verso la parte posteriore, si può evitare la tassa governativa di 3 dollari, tanto odiata perché finisce tutta in mano ai generali.

Prima di risalire a bordo ci facciamo un bel bicchiere di birra spirulina, fabbricata da una nota ditta della zona. La spirulina è un’alga che cresce in laghi alcalini subtropicali, il cui nome deriva dalla forma a spirale che si vede bene al microscopio. Raccolta ed essiccata, la spirulina fu fonte di nutrimento per gli aztechi ed oggi è un apprezzato integratore che si dice riduca il colesterolo, abbassi la pressione e contrasti la febbre da fieno. In Myanmar è nota soprattutto come ingrediente della diffusa birra ‘anti-invecchiamento’ della Mandalay Brewery.

Nel pomeriggio andiamo ad Inwa, un luogo piacevole e silenzioso, ancora rurale, con campi e stupa. Carichiamo la moto su un traghetto che ci porta dall’altra parte del fiume e giriamo le polverose strade tra i calessi pieni di turisti. Arriviamo al Bagaya Kyaung un bel monastero tutto in legno di teak passando vicino la Narnmyin, un’isolata torre pendente in mezzo ai campi. Dopo aver girato in lungo e in largo torniamo in città che è già buio e ci fiondiamo nell’unica gelateria vicino alla nostra guesthouse.

Il giorno seguente, dopo la buona colazione, in mezz’ora di moto andiamo ad Amarapura per vedere il monastero buddhista Maha Ganayon Kyaung con migliaia di monaci che alle dieci si mettono silenziosamente in fila per il pranzo. Peccato che i turistici dei gruppi organizzati siano ancora di più diventando la vera attrattiva, tutti appiccicati intorno alla fila dei monaci che attendono la loro razione di riso, facendo foto a raffica come all’arrivo di una gara ciclistica.

Nella vicina Sagaing attraversiamo il nuovo ponte sul fiume Ayeyarwady con una stupenda vista di stupa bianchi e dorati sulle collinette alle spalle del paese. Saliamo i 391 gradini della Sanaing Hill ma ne vale la pena, la vista dall’alto è molto bella. Nel pomeriggio torniamo in città e prendiamo il volo di ritorno a Bangkok del 7 febbraio, qui c’è l’unica agenzia della Air Asia oltre a Yangon, dove torneremo solo il giorno prima della partenza. Le connessioni ad internet sono così lente e inaffidabili che comprare il biglietto on-line sarebbe un problema. Paghiamo, come all’andata, 65€ a testa.

Ad Amarapura abbiamo visto il tramonto sul famoso U Bein’s Bridge. E’ il più lungo ponte pedonale in legno di teak al mondo ed uno dei siti più fotografati della Birmania. Intorno decine di pescatori, con il corpo completamente immerso nelle acque poco profonde del fiume Taungthaman, gettano le reti per poi ritirarle velocemente, mentre altri uomini, in piedi su piccole canoe, accompagnano migliaia di oche ostinate verso il riposo serale. Malgrado ci siano anche qui tantissimi turisti, il ponte al tramonto è stupendo e conclude in modo meraviglioso questi nostri giorni a Mandalay.

Camminando sulle onde della Hsinbyume Paya
U Bein's Bridge lungo 1200 m tutto in legno di teak
Tramonto sul ponte
La terrazza dell'Umin Thounzeh con 45 statue del Buddha
Le polverose strade di Inwa con le carrozze trainate da cavalli

3 commenti:

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