[Kirghizistan] Siamo a Bishkek, città verde e tranquilla che noi abbiamo
trovato alquanto noiosa, perfino il bazar, che di solito è vivace e colorato,
sembrava immobile. Ora capisco perché questo popolo è prevalentemente nomade, a
stare in città ci si rompe le palle. Se non avessi sentito il muezzin
richiamare alla preghiera non direi che la capitale è mussulmana, in giro non
abbiamo mai visto una ragazza col capo coperto, tutti vestono alla moda,
potremmo essere in una qualsiasi città europea.
La cucina italiana è molto diffusa e i ristoranti si
chiamano: “Cucina da Giorgio”, “Ristorante italiano”, “Paparazzi”, ecc… Ma le
pizze non hanno niente a che vedere con le nostre, e neanche gli spaghetti.
Oggi abbiamo telefonato a casa, prelevato contante (qui i
bancomat funzionano) e girato alcune agenzie della città per organizzare
l’attraversamento del confine con la Cina, che faremo la prossima settimana. Il
confine si trova sul passo Torugart a 3700 m, bisogna avere una jeep per
arrivarci ed una che ci venga a prendere sul lato cinese, il tutto per la
modica cifra di 400$ per un’auto con quattro persone. E’ certamente il confine
più costoso e difficile che faremo.
Nei giardini del museo storico c’è un’interessante
raccolta di balbal (stele funerarie
simili a totem risalenti all’antico regno di lingua altaica) di epoca compresa
tra il VI e il X secolo. E’ l’unica cosa interessante della città.
La sposa rapita
Gli uomini kirghisi hanno un modo particolare di far
cadere una donna ai loro piedi: la caricano di peso su un’auto che aspetta con
il motore acceso. Il rapimento infatti (talvolta consensuale), anche se
illegale dal 1991, è il metodo tradizionale con cui i ragazzi kirghisi sono
soliti trovarsi moglie. La regola poi, è che nel processo per rapimento i
genitori della ragazza diano il loro consenso al matrimonio forzato. Una prassi
che assomiglia molto alla fuitina
siciliana.
Le stele funerarie simili a totem.
Il 'rapimento della sposa' a Bishkek.
La statua di Lenin è ancora in piedi.
com'è interessante viaggiare.. scoprire il mondo, il nostro mondo. quello dove camminiamo, respiriamo. e noi lo conosciamo poco, troppo poco.
RispondiEliminaleggervi continua ad interessarmi.
ho messo il vostro indirizzo/blog sulla barra dei segnalibri (è lì già da un pò di tempo ma, desideravo dirvelo).
non credevo che in Kirghizistan fossero simili agli europei!
incredibile quanto poco so, conosco. e incredibili loro..
quando andate in quota oltre i 2500, nessun problema con l'ossigeno? sentite differenze?
le strade, quelle dei valichi sono pericolose? loro come guidano? cauti? spericolati?
bellissimi i vostri incontri
la gente del posto
e i turisti "del posto"..
buona continuazione (lo scrivo ora, ma è sempre sempre implicito)
ciao ragazzi!
susanna
Grazie Ruggero e Paolo per i vostri racconti, così vivi e così avvincenti... Vi seguo ogni giorno... Mi tengono una bella compagnia! Vi penso...
RispondiEliminaRosanna
(Oderzo )
grazie Rosanna e Susanna,
RispondiEliminaalcuni giorni ci sarebbe tanto da scrivere, ma ci conteniamo, cercando un compromesso...
per quanto riguarda le domande di Susanna:
- viaggiare in quota non crea problemi se non ti fermi sopra i 3000 per più di 8 ore. Salire anche a oltre 5000 m per fare un passo e ridiscendere non crea di solito problemi..magari aggiungiamo una nota sul "mal di montagna".
- non è che proprio i kirghisi assomiglino agli italiano, in capitale lo stile di vita è quasi europeo, fuori invece è tanto spartano e ancora tanto legato alla terra...
- si, qui guidano molto velocemente, per questo cerchiamo di prendere gli autobus invece dei taxi. Ma almeno in Kirghizstan più o meno si fermano se attraversi la strada..in Iran non ti vedono..
ciao
paola