domenica 16 settembre 2012

Il monastero tibetano di Labrang



[Cina]  Questa notte ho avuto problemi con l’altitudine, non mi era mai capitato di provare senso di vomito, mal di testa e insonnia in questo modo, probabilmente siamo saliti troppo velocemente in quota, senza acclimatarci, com'è invece consigliato nella nota che abbiamo messo a lato: “Il Mal di Montagna”. Durante la giornata è andata meglio, ma la difficoltà a respirare persiste, faccio respiri profondi e fatico a parlare e camminare nello stesso tempo. Paola invece non ha avuto nessun problema e ha dormito come un ghiro…beata lei!

Il monastero
Oggi siamo stati tutto il giorno a Labrang, uno dei sei maggiori monasteri tibetani della scuola dei Berretti Gialli, il più grande all’infuori dei confini attuali del Tibet. Il Tibet storico infatti è grande più del doppio della Regione Autonoma Tibetana,  riconosciuta dalla Cina, e si estende fino a lambire le città cinesi di Lanzhou e Chengdu. In pratica, possiamo respirare l’aria del Tibet anche senza andarci.

Il monastero, immerso in una vallata a 3000 metri di quota, è enorme ed affascinante, con un circuito di preghiera (kora) che gli gira tutto intorno, percorso continuamente dai monaci (sono 1400 quelli che viuvono qui), insieme a una folla di fedeli. Il monastero è composto da decine e decine di templi, stupa e scuole buddiste, oltre ovviamente alle abitazioni per i monaci. E’ praticamente un paese.

I templi sono pieni di statue del Buddha, di maschere impressionanti e di libri di preghiera fatticoni fogli lunghi mezzo metro e alti dieci centimetri, contenuti in cofanetti di legno che i monaci leggono insieme con un mantra.
Fuori dai templi ci sono piccoli stupa con il fuoco acceso dove i fedeli aggiungono rami verdi di pino per generare del fumo che riempie il cortile...e i nostri polmoni.
Vecchi, giovani, bambini e monaci percorrono continuamente i 3 km del circuito di preghiera intorno al monastero, facendo girare le ruote di preghiera, così che le parole si diffondano nel vento. Alcuni lo fanno scivolando e rialzandosi continuamente dal terreno… e più che una preghiera sembra una penitenza. 


Vista sul monastero di Labrang,
con uno stupa dal tetto dorato in primo piano.
 
Particolare del percorso di preghiera
sul tetto di un tempio.
 
Un pellegrino percorre il kora prostrandosi in preghiera.

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