sabato 1 settembre 2012

Una foresta di noci


[Kirghizistan]  Il Kirghizistan non ha bellezze architettoniche, anzi, le sue città sono generalmente bruttine e senza interesse. Si viene in questo paese per le sue montagne e le sue valli, oppure per attraversarlo, trovandosi  lungo la Via della Seta.

Oggi ci siamo fermati ad Arslambob, a 1600 metri di altitudine, per fare delle passeggiate e vedere la foresta di noci più grande del mondo. Arslambob è un paese mussulmano piuttosto conservatore e tradizionale, questa sera è ricomparso il canto del muezzin, era dall’Iran che non lo sentivamo (in Uzbekistan è stato addirittura vietato). Nodina, la nostra cara padrona i casa, dopo averci servito la cena fatta di ravioli che lei stessa aveva fatto a mano nel pomeriggio, ha preso il suo tappetino e si è ritirata a pregare. Poi è ritornata e abbiamo chiacchierato… solo a gesti, è strano ma ci siamo capiti lo stesso ed è stato anche divertente.

La casa di Nodira è a due piani con ampi spazi. La nostra stanza è al secondo piano, il letto è un materasso matrimoniale appoggiato su un grande tappeto. Nell’anticamera una specie di piccolo soppalco con tappeti e bassi materassini fa da salotto. Non c’è però il bagno, per accedervi bisogna uscire e salire una rampa di scale sulla collinetta, così questa notte dopo aver mangiato anguria e bevuto tè chissà quante belle passeggiate farò tra l’interno e l’esterno della casa.

Nel pomeriggio, dopo una passeggiata di sette ore che ci ha portato nel bosco e poi su fino ai 2500 metri di una cascata, ci siamo riposati nell’”agorà” insieme ai vecchi del paese,  con la loro barba bianca, il cappellino a “torretta” e i classici stivali. Abbiamo mangiato mezzo chilo di noci locali, rompendole con un sasso.

Gli alberi di noci non sono comunque originari di questa zona, ma della Malesia, da cui sono arrivati non si sa come qualche migliaio di anni fa. Fu Alessandro Magno che li portò in Grecia, da dove si diffusero in Europa.
Secondo una leggenda locale invece, Maometto ordinò al suo giardiniere di trovare sulla Terra una zona che assomigliasse al paradiso, il giardiniere individuò queste valli incastonate tra le montagne ma del tutto prive di alberi, Maometto allora inviò un sacchetto di noci che il giardiniere sparse al vento.

Una cascata tra i grandi alberi di noci

Uomini seduti al bar del paese

Nodira prepara i ravioli per noi...che cena stasera!

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