giovedì 6 settembre 2012

Un tuffo in alta quota


[Kirghizistan]  Oggi è stata una bella giornata di sole, di quelle limpide, dopo la pioggia di ieri, la prima che abbiamo incontrato durante tutto il viaggio. Ci siamo trasferiti dal centro alpino di Karakol a quello di Kochkor, che distano tra loro 250 km  di strada, per la quasi totalità lungo la parte sud dell’enorme lago (alpino anche lui) Issyk-kol a 1600 m di quota. Mentre la parte nord è piena di centri turistici simili a Rimini, dove i russi arrivano a flotte durante l’estate, la parte meridionale è tutta un susseguirsi di bellissime spiagge semi abbandonate. La sabbia fine si alterna alla ghiaia più grossa, rossa, di origine vulcanica e il lago è così esteso che non si vede l’altra sponda. Girando le  spalle si vedono i ghiacciai perenni dello Tian Shan, la catena montuosa che ospita vette di oltre 7000 m.

L’acqua è limpidissima e, malgrado l’altezza, la temperatura è simile a quella del nostro Adriatico durante l’estate. Facciamo il bagno insieme al nostro amico cinese Chui, un giornalista in vacanza che abbiamo incontrato nella guest house durante la colazione. Chui ci racconta che nel suo paese stanno succedendo cose brutte, nascoste alla stampa internazionale: il benessere della popolazione sta aumentando insieme a quello di tutta la Cina, ma il governo continua a falsificare le elezioni e a mettere dei sindaci fantoccio a capo dei villaggi. La gente si sta ribellando in diverse parti del paese con scontri armati e parecchi morti. Il nostro problema di ingresso in Tibet rientra in questa politica di chiusura e controllo.

Arriviamo a destinazione al tramonto. Sarebbe stato bello percorrere le ultime due ore in bicicletta, per gustare tutte le sfumature di rossi, gialli e marroni delle montagne, un paesaggio particolare.

A Kochkor, malgrado l’ora, riusciamo a trovare ancora un’agenzia aperta per organizzare l’escursione di domani ad un lago oltre i 3000 metri, dormendo in yurta.

Ceniamo a base di laghman, dei tagliolini cinesi mescolati a delle verdure cotte, e birra, mentre sugli altri tavoli c’è della carta moschicida piena di mosche già sacrificate, un po’ come si usava nei nostri bar una volta. Non ci sono zanzare in Kirghizstan, ma le mosche sono tante e ovunque.

Anche qui, come in molte parti del paese, non ci sono alberghi, si dorme presso le case dei privati che mettono a disposizione alcune stanze della casa. Il problema è che spesso non ci sono insegne all’esterno, nemmeno il nome della via o il numero, se si arriva con il buio si 
vaga con la pila e non c’è nessuno in giro a cui chiedere. Fa freddo.

Un bagno sul lago che sembra mare, all'orrizzonte non si vede l'altra sponda...

  ...dal lago verso la spiaggia di sassi colorati...

...e poi i cavalli. Sullo sfondo  i ghiacciai perenni dello Tian Shan.

3 commenti:

  1. avete perlato di un lago alpino, ma ci sono le Alpi anche li?

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    1. Hai ragione, non e' corretto riferirsi a laghi alpini all'infuori delle Alpi, ma e' un'espessione usata spesso (e anche piu' efficace) per indicare i laghi d'alta quota. paola e ruggero

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  2. hei! uggio, ho visto che ti son cresciuti i capelli, tienili pure così ma, appena scendi a valle, dove farà caldo, ti converrà tagliarli.
    ciao ciao
    roberto

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