Fino
in Asia per un albero di noci
La
finestra del nostro albergo si affaccia su un albero di noci, con le noci già
belle grosse e tutte verdi. Paola dice : “Che bello quest’albero di pere”. La
guardo stupito, non stava scherzando. Ammette poi che, forse, non ha mai visto
un albero di noci in vita sua… ‘sti ciosotti, manco fossero a Milano!
La
Via della Seta è quel reticolo di itinerari che permisero il commercio tra gli
imperi cinesi e l’Occidente tra il II e il XIII secolo. In pratica Marco Polo
la percorse verso la fine del periodo, successivamente le vie marittime le
fecero perdere importanza.
Oggi
come allora, la Via della Seta colpisce l’immaginario collettivo di tutti noi,
regalando ancora timori ed avventure in qualche modo simili a quelli dei primi
viaggiatori. Anche se i posti sono cambiati e le città sono diventate moderne,
è un’emozione esserci.
Quasi
tutte le varie Vie della Seta passavano per Bukhara e Samarcanda, che si
possono considerare il centro di tutto questo percorso lungo 10.000 km. Per
questo tragitto non passavano solo merci, ma anche informazioni, un vero e
proprio scambio culturale.
Alcune
curiosità lungo la Via della Seta:
La
carta e non la seta
Una
delle eredità più importanti di questo scambio non fu la seta, ma la tecnologia
per produrre la carta, che i cinesi tenevano ben nascosta, finché nel 751
persero una battaglia a Talas (nell'attuale Kazakistan), dove furono catturati degli artigiani. Così l’arte di
produrre la carta si diffuse prima a Baghdad e poi in Europa.
In
viaggio anche la morte
Di
questo scambio l’umanità avrebbe volentieri fatto a meno.
Nel
1343 il khan mongolo Jani Beg passò alla storia come il protagonista del primo
episodio di guerra batteriologica. Durante l’assedio di Kaffa (in Crimea),
lanciò con la catapulta dei cadaveri appestati dentro le mura della città. A
Kaffa la peste infestò i mercanti genovesi che, fuggiti sulle navi per
raggiungere il mediterraneo, diffusero il morbo in Europa. Nei sei anni che
seguirono, la “morte nera” decimò tra il 30% e il 60% della popolazione, circa
100 milioni di persone.
Se
il Papa avesse ascoltato il Khan…
Il
papà e lo zio di Marco Polo avevano già incontrato il Kubilai Khan, nipote di
Gengis Khan, in un viaggio precedente. Kubilai li nominò suoi ambasciatori
presso il papa a Roma, con la richiesta d’inviargli 100 dei suoi prelati più
dotti che gli dimostrassero i meriti della loro fede rispetto alle altre e in
caso positivo, il Kubilai si sarebbe convertito al cristianesimo insieme a
tutto il suo impero. Il papa rispose inviando solo due monaci, che però
decisero di fermarsi in Armenia.
Viene
da chiedersi quale sarebbe stato il destino dell’Europa se i 100 dottori della
religione cristiana avessero realmente raggiunto e convertito l’impero mongolo.
I mercati sono pieni di ortaggi e frutta di tutti tipi,
ieri abbiamo fatto scorta di pesche, uva e prugne.
Una macelleria lungo la strada, a 40 gradi.
Un internet point lungo la via della seta,
anche lui sta aggiornando il suo blog.
Ciao cugino, ho fatto vedere il tuo blog alla mia amica uzbeka, nata nella capitale dove ti trovavi ieri. mi ha detto che vedere le tue foto le ha fatto venire nostalgia di casa natia, e che il mercato, in 12 anni dalla sua partenza, non e' proprio cambiato. il vosto diario di viaggio si e'trasformato in una lettura della buonanotte in olanda :) Baci e buon viaggio! Nada
RispondiEliminaciao a te cara cugina, che bello trovarti qui e sapere che ci leggete. Puoi dire alla tua amica (non credo legga l'italiano) che il suo paese è proprio carino e fatto di gente sempre gentile e sorridente. Lo dirò in uno dei prossimi post. Siamo stati proprio bene in questi giorni e i suoi gioielli architettonici sono indimenticabili. Un abbraccio forte a tutti voi e buona preparazione del meeting di metà settembre.
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