domenica 19 agosto 2012

Una sporta di denari a Bukhara


[Uzbekistan]  Prima di visitare la città abbiamo dovuto occuparci del problema del cambio. Il bancomat non c’è, esiste solo nella capitale, Taskent. Qui, come sempre, vedono solo i dollari…ma con pazienza abbiamo trovato qualcuno che cambia anche euro, al mercato nero ovviamente, dove ottieni il 30% in più di som. La cosa strana è che la banconota più grande, quella da mille som, vale 30 cent di euro, così per 150 euro abbiamo ottenuto una “sporta” di banconote, sarà più di un kg! 
E intanto le nostre riserve di denaro, senza trovare una fonte, cioè un bancomat, continuano a diminuire.

Una notizia bella e una brutta
dal forum Thorn Tree, della Lonely Planet, veniamo a sapere che il Tibet è di nuovo aperto ai turisti, ma ad una condizione: che il gruppo sia composto da almeno 5 turisti della stessa nazionalità. Ma dove li troviamo tre italiani che vengono in Tibet a metà settembre? Comunque faremo qualche domanda in Thorn Tree, non si sa mai.

Altro problema
dopo Bukhara dobbiamo andare a Khiva, 500 km di strada, in parte sterrata. L’autobus impiega 13 ore, ma è normalmente strapieno e senza aria condizionata e i treni non passano per Bukhara. Rimane il taxi, con 9 ore di viaggio...più il tempo per le solite trattative. La cosa non ci attira, ma non abbiamo scelta.

La città
…arrivare a Bukhara dopo il lungo deserto turkmeno è stato un sollievo. E’ vero, la città più sacra dell’Asia Centrale è tanto turistica, molti sono gli italiani in giro, ma le comodità talvolta servono a prendere fiato, per poter ripartire.

Fra tutte le città più antiche dell’Asia Centrale, Bukhara è quella che più ha conservato le magiche suggestioni dell’Oriente. Con i suoi 2000 anni di storia è una vera e propria città-museo dotata di magnifici monumenti dell’architettura islamica, come:

-          la cittadella fortificata di Ark fu la residenza degli emiri dall’XI secolo sino al 1920,
-          il mausoleo di Ismail Samani, considerato una delle meraviglie di tutti i tempi,
-          il minareto Kalon del XII secolo, che con i suoi 47 metri era l’edificio più alto dell’Asia Centrale e per molto tempo fu il  “punto di riferimento” per le carovane che attraversavano il deserto.

Il minareto Kalon ha 880 anni ed è l’unica struttura sopravvissuta alla distruzione di Gengis Khan, che rimase talmente impressionato dalla bellezza di questo minareto che decise di risparmiarlo.

La vista della città al tramonto,
al centro il minareto Kalon del 1200.

Vecchio al mercato di Bukhara

150 euro equivalgono a un kg di som
e al posto del portafoglio ci vuole un sacchetto






2 commenti:

  1. ciao caro valerio, ti sorridiamo anche noi da Bukhara... stiamo per uscire a cambiare altri 100 euro con qualche kg di som... praticamente si va in giro con una borsa di plastica al posto del portafoglio..
    rug

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