[Uzbekistan] Stasera è comparso un primo
sottilissimo spicchio di luna, ad ovest, subito dopo il tramonto… chissà se lo
vedete anche voi. Cambiano i posti, ma i cieli sono sempre pieni di fascino.Riflettevamo sul fatto che,
in oltre un mese di viaggio, abbiamo sempre trovato cieli senza nubi, a parte
un temporale serale in Turchia e lo smog di Teheran. E’ il bello del viaggiare
d’estate.
Bukhara è un’oasi in tutti i
sensi. E’ in mezzo al deserto di Kyzylkum, che la circonda completamente, ma è
anche un’oasi di tranquillità. Tutti quelli che fanno la grande traversata
dall’Europa all’Asia con le auto, le moto, le bici, oppure con i mezzi di fortuna, come noi, si fermano in
questa città parecchi giorni. Qui si ritrova un po’ della cordialità iraniana,
si possono riparare i mezzi e riprendere contatti con il mondo attraverso
internet o il telefono, il tutto all’ombra di madressa, cupole e minareti. Quasi
tutti i ristoranti hanno inoltre dei piatti vegetariani e questo è un sollievo,
Paola non mangia carne e nei paesi arabi quasi tutti i piatti la contengono.
Stamane ci siamo alzati
presto per cogliere i colori vivaci del mattino: di giorno il sole sbianca
troppo le immagini e il tramonto è spesso così carico di umidità da essere
troppo “rosso”. E poi fa fresco, di
pomeriggio è quasi impossibile girare con le solite temperature intorno ai 45
gradi.
Siamo riusciti, al terzo
tentativo, a prendere il biglietto del treno di ritorno da Khiva, per giovedì
alle 16, con arrivo a Samarcanda nel primo mattino di venerdì. Non potevamo
rischiare che si riempisse e dover ritornare in taxi! Abbiamo due cuccette
“cupè”, ma non sappiamo cosa siano, sarà una sorpresa. Speriamo invece che ci
sia il vagone ristorante, ha il suo fascino cenare in treno.
Domani mattina si parte per
Khiva, 500 km e 8 ore di viaggio, si è sparsa la voce che andiamo in taxi e son
già comparsi i primi “driver” per le trattative. Il costo dovrebbe essere di
25$ per persona, ma han cominciato chiedendo 50$, sono scesi a 35…vediamo se la
notte porta consiglio…
Bukhara: il piccolo ma 'fotogenico' minareto Char Minar, in stile quasi indiano.
Era il corpo di guardia di una medressa costruita nel 1807
Bukhara: la medressa di Kukeldash del 1569,
era la più grande scuola islamica dell'Asia
Bukhara: vista sulla medressa Mir-i-Arab
del XVI secolo,attiva ancora oggi
Bukhara: il minareto e la moschea Kalon,
il minareto è alto 47 metri e ha 880 anni
oh è "finito" il vostro racconto. mi piaceva leggervi. vi aspetterò.
RispondiEliminama il fotografo chi è? complimenti alle foto ("arrivate", sentite) e a bukhara. davvero bella.
e sempre, e ancora
buon viaggio
susanna
le foto le scattiamo tutti e due ognuno con la sua macchina fotografica
RispondiEliminaRuggero fa scatti a raffica poi io faccio la prima selezione e insieme decidiamo quale mettere sul blog
nello scrivere cerchiamo di limitarci per non essere noiosi e non è sempre facile!
per quel che mi riguarda non mi sono mai, mai annoiata nel leggere i vostri racconti.
Eliminasusanna